San Luca descrive lo Spirito Santo che ricopre Maria (Lc 1,35) : essa è ricoperta da tutti i lati dal fuoco dello Spirito, come l’Arca dell’Alleanza era ricoperta di oro puro, dentro e fuori (Es 25,11), e avvolta dalla nube, la gloria di Dio: Maria è il luogo della presenza divina, porta in grembo il Verbo incarnato, il pane della vera vita, la nuova manna, Gesù il Messia. In questa immagine di Maria come Arca dell’Alleanza, ci viene offerta una giusta visione della mediazione di Maria: non un ostacolo da superare che ci ritarda, ma il luogo eccellente che ci offre la Presenza divina.
Il racconto della visita della Madonna (Maria) a Elisabetta nel Vangelo di Luca (Lc 1, 39-44, 56) sembra essere modellato sul trasporto dell’Arca dell’Alleanza da Qiryat Yearim a Gerusalemme, come abbiamo letto nel capitolo precedente:
- Il viaggio dell’arca e di Maria si svolge nella regione di Giuda (2 Sam 6,1-2 e Lc 1,39).
- La gioia trabocca: la gioia del popolo e di Davide che danza davanti all’arca, la gioia di Giovanni Battista che salta nel grembo di sua madre.
- Sia Davide che Elisabetta gridarono di gioia: "Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce [greco: anaphoneô]..." (Lc 1,42) Il verbo greco anaphoneô è usato nella Bibbia esclusivamente per le acclamazioni liturgiche (1Cor 16,4) e soprattutto per quelle che accompagnano il trasporto dell’Arca dell’Alleanza (1Cor 15,28; 2Cor 5,13). Elisabetta ha visto in Maria colei che porta la presenza santa e non riesce a trattenere il grande grido di estasi che caratterizza l’apparizione dell’Arca, il luogo della presenza del Signore.
Davide disse: “Come può l’Arca del Signore venire da me?”
Elisabetta esclamò: “Come può la madre del mio Signore venire da me” (Lc 1,43).
- La presenza dell’Arca nella casa di Obed-Edom (1 Sam 6,10-11) e la presenza di Maria nella casa di Zaccaria sono motivo di benedizione: “Il Signore benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa... a causa dell’Arca di Dio” (2 Sam 6,11-12) - Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo ed Elisabetta “fu ripiena di Spirito Santo” (Lc 1,40-44).
- L’arca rimase nella casa di Obed-Edom per tre mesi (2 Sam 6,11; 1 Cap 13,14), mentre Maria rimase con la sua parente "circa tre mesi" (Lc 1,56).
Il parallelismo tra "l’Arca del Signore" e "la madre del mio Signore" è piuttosto notevole; sotto il gioco delle trasposizioni si intuisce che Maria è venerata come la nuova Arca dell’Alleanza! Questo porta anche ad altre armoniche:
- Così come l’Arca dell’Alleanza conteneva le tavole della legge, Maria è la custode della legge santificante.
- L’Arca dell’Alleanza doveva accompagnare gli erranti. Maria ci invita a seguire Gesù il Messia come in un "pellegrinaggio di fede" [1]. Un pellegrinaggio che si concluderà in Paradiso.
- Come l’Arca dell’Alleanza era rivestita d’oro dentro e fuori, così Maria è tutta pura, immacolata, tutta santa, ricoperta dai fuochi dello Spirito Santo, lo Spirito del Luogo Santo.
- Come l’Arca dell’Alleanza fu fatta di legno d’acacia incorruttibile e portata in cielo, così la Madonna fu portata nella gloria celeste.
Molto prima della costruzione della basilica di Qiryat Yearim, "Maria, Arca dell’Alleanza" è già presente nelle litanie della Beata Vergine, anzi, questo titolo si basa sulle Scritture.
[1] Secondo l’espressione cara al Concilio Vaticano II, Lumen gentium 58, ripresa da Giovanni Paolo II nella lettera enciclica Redemptoris Mater.